sabato 8 ottobre 2016

BREXIT NOW!


Il Regno Unito (fino a quando ancora?) di Gran Bretagna e Irlanda del Nord ha votato SI al referendum per l'uscita dall'Unione Europea; la cosa non deve meravigliare piú di tanto, visto che questo paese è sempre stato con un piede dentro e uno fuori: ha deciso di non adottare la moneta unica euroea, l'Euro, decidendo di continuare ad utilizzare la Lira Sterlina; non ha parimenti aderito agli accordi di Schengen sulla circolazione delle persone, cui hanno aderito persino paesi non appartenenti all'UE (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein).

Malgrado il cambio di governo non è stato ancora dato seguito a quanto previsto all'art. 50 per la formalizzazione del processo di effettiva uscita dall'Unione Europea, che prevede in ogni caso un termine di esecuzione che potrà durare fino a 2 anni. Cosa sta facendo quindi il governo inglese? Sta prendendosi ulteriore tempo, annunciando prima che avrebbe formalizzato la sua richiesta di uscita prima nel prossimo settembre 2017 ed ora nella primavera del prossimo anno...è già questo non è affatto una dimostrazione di coerenza con le scelte fatte dai sudditi britannici! Potrebbe in ogni modo essere un atteggiamento attendista tollerato se vi fossero indicazioni per un rinvio alle urne per una ulteriore conferma (o smentita) della scelta fatta piuttosto che la volontà di non dare seguito al voto popolare da parte del governo.

Le indicazioni sin qui date dal governo sono invece di tutt'altro segno: l'esempio piu' eclatante è la richiesta alle aziende britanniche di predisporre una black list dei cittadini, anche europei, ormai di fatto già considerati stranieri nel territorio del Regno Unito.

Questo modo di procedere non è accettabile e deve essere tassativamente contrastato dalle autorità europee e dai singoli paesi che ne fanno parte con azioni concrete di protesta comprendenti, se necessario, la minaccia di un'analoga iniziativa nei confronti dei cittadini britannici presenti sul loro territorio. Non è infatti concepibile che da un lato si tergiversi per rendere effettiva l'uscita e dall'altro ci si comporti come se, in effetti, in Regno Unito sia orai totalmente al difuori della UE e degli accordi di partecipazione (anche se parziali) sin qui sottoscritti e validi sino a che l'uscita non sarà resa definitiva e irreversibile.

Serietà vorrebbe quindi che si facesse un dietro-front sugli atteggiamenti sin qui tenuti oppure, coerentemente, si proceda subito senza ulteriori indugi perniciosi per l'economia e per i singoli cittadini europeri che ancora vivono e lavorano sul territorio britannico a formalizzare la richiesta di uscita dalla UE: BREXIT NOW!

1 commento:

  1. ...e nel frattempo gli inglesi chiedono gli immigrati italiani se i figli, che devono iscrivere a scuola, sono di origine "italiana", "napoletana" o "siciliana"..http://www.supereva.it/scuola-inglese-distingue-tra-bimbi-italiani-napoletani-siciliani-2049

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